17 Febbraio 2025

Dit in cifre: stime di fatturato, fattori di crescita

Dit ha chiuso il 2024 con segnali molto positivi.  È stato un 2024 all’insegna della crescita per le private label con un incremento a valore, a parità di rete, del +4% ,  considerando qualche punto di deflazione, abbiamo una crescita a volume del +6%. Le mainstream sono cresciute del 10% a volume, molto bene il salutistico con una crescita intorno al 16%, mentre hanno fatto più fatica le linee premium e bio per le quali per il 2025 si stanno pianificando attività specifiche destinate a promuoverle.

Il 2025 si prospetta per Dit come un anno incerto per via di alcune tensioni su alcuni mercati, pensiamo per esempio ai rincari nel settore dell'energia. Il prodotto a marchio rimane per Dit l'elemento fondamentale per trasmettere e sottolineare il concetto di convenienza relativa. Si parla di convenienza relativa perché il prodotto a marchio per Dit è un prodotto di alta qualità per cui la marca del distributore è sì un punto di convenienza, ma che non deroga mai sulla qualità del prodotto stesso.

  • Fatturato 2023:    3,3 miliardi di euro
  • Trend fatturato 2023:    +7%
  • Fatturato previsto 2024:    3,3 miliardi
  • Fatturato stimato 2025 :    3,4 miliardi
  • Superficie di vendita complessiva:   370.000 mq
  • Produttività a mq:   7.500 euro
  • Quota di mercato a livello nazionale:  1,7% (fonte: TopTrade Circana al 30.06.2024-quota Lcc su iper + super + superette)
  • Regioni presidiate:  16

Quota di mercato a livello regionale (le più rilevanti):

Molise 9,7%, Campania 3,8%, Basilicata 2,1%, Sicilia 7,8%, Sardegna 1,7%, Emilia-Romagna 2,7%, Lombardia 1,1%, Calabria 4,4%, Puglia 5,2% (fonte: TopTrade Iri al 30 giugno 2024 - quota Lcc su iper + super + superette)

Linee Mdd:

Primo (convenienza), Sigma e Sisa (mainstream), Gusto & Passione (premium), VerdeMio (biologico/ecologico); Equilibrio & Piacere (salutistico)

  •  nuovi lanci Mdd nel 2024 130
  •  nuovi lanci Mdd nel 2025 50
  • Incidenza Mdd sulle vendite  13% a valore
  • Incidenza della pressione promozionale sulle vendite  23,4% a valore (dato progressivo alla settimana del 1/12/2024)

Il 2025 dovrebbe segnare un’ulteriore crescita fino a 3,4 miliardi di euro. Questi risultati si inseriscono in un contesto di continua evoluzione del retail, dove la produttività della superficie di vendita rappresenta un indicatore di efficienza.

A livello nazionale, la quota di mercato dell’1,7% posiziona Dit tra i principali attori della GDO, con una presenza consolidata in 16 regioni. Il radicamento territoriale si esprime particolarmente in aree chiave come Molise (9,7%), Sicilia (7,8%), Puglia (5,2%) e Campania (3,8%), confermando la capacità del network di rispondere alle peculiarità locali con un’offerta diversificata e competitiva. Per Dit il 2025 sarà inoltre l'anno del consolidamento del sistema CRM, che dopo aver messo a punto le parti tecniche e svolto un rodaggio di circa un anno, diventerà uno strumento imprescindibile per capire il contesto, anticipare le tendenze, conoscere in modo approfondito le esigenze della clientela e i comportamenti d'acquisto.

Per quanto riguarda invece la MDD si allargherà nel freschissimo, con progetti nelle carni e nel banco gastronomia simili a quanto sviluppato nell’ortofrutta, quindi con la costruzione di un’offerta di filiera per valorizzare le piccole produzioni locali e la qualità. Ma il 2025 sarà anche un anno importante in quanto sarà pubblicato il nostro primo rapporto di sostenibilità. Questo è un passaggio fondamentale anche per quanto faranno a loro volta i CeDi. L’aspettativa per il 2025 è di una ulteriore richiesta di aumento da parte dell’IdM. L’attività promozionale è una leva tattica, che va pianificata con anticipo e, se abusata, può impedire l comprensione da parte dei clienti del corretto valore dei prodotti. Quindi il messaggio è di usarla con grande attenzione.

L’obiettivo della MDD resta duplice: da un punto di vista di competition esterna deve ovviamente differenziare l’insegna rispetto ai concorrenti – sia in termini assortimentali, sia in termini di politica commerciale, dall’altro lato, quello interno, deve assumere un ruolo chiaro e coerente all’interno delle categorie per offrire una valida alternativa ai prodotti industriali.

 

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