Per quanto riguarda le priorità e i provvedimenti da adottare in tema di crescita e competitività, non parlerei tanto di misure specifiche, quanto della necessità di una visione prospettica chiara delle aree di forza principali del Paese. E in questo senso, credo che l’intera filiera agro-alimentare debba essere riconosciuta come uno dei pilastri per qualsiasi politica di sviluppo dei prossimi anni, coerente con le peculiarità italiane.

Fare previsioni a lungo termine è un esercizio quasi impossibile. La considerazione d’obbligo riguarda ciò che da un anno a questa parte stiamo vivendo a livello mondiale, una situazione che in un lasso di tempo così limitato ha già modificato profondamente le nostre abitudini di consumo. Quello che possiamo ipotizzare può quindi fare leva solo sui segnali che stiamo leggendo oggi e che dovranno comunque misurarsi con l’evoluzione della situazione socioeconomica complessiva. In generale non credo si possano immaginare categorie vincenti o perdenti. Ritengo invece che la chiave di successo di brand/insegne stia nella capacità di essere credibili per i consumatori/clienti. Un’attitudine che ciascuno potrà poi declinare secondo le proprie specificità di posizionamento: attraverso una proposta di qualità, di convenienza, di sostenibilità ambientale, di prossimità territoriale, di innovazione, ecc. Certamente si ridurranno gli spazi per un’offerta generica di prodotto/servizio. Ma non sarà sufficiente, perché dovremo anche tenere conto dei macrotrend: la casa come nuovo baricentro del lavoro e della socialità, la modifica degli spazi urbani, considerando che gli studi sulle città del futuro dicono che nell’arco di 15 minuti le persone dovrebbero avere accesso a tutti i servizi, e la sostenibilità ambientale divenuta improrogabile.

Prima di tutto, serviranno sensibilità e strumenti adeguati a interpretare velocemente l’evoluzione delle dinamiche di consumo. La valorizzazione delle produzioni di qualità specifiche dei territori, la prossimità ed il servizio, sono valori già parte integrante del nostro Dna, e su questo proseguiremo. Certamente daremo maggior impulso alla sostenibilità della nostra Mdd e all’innovazione, intesa come ricerca continua per una proposta commerciale volta alla valorizzazione delle produzioni locali. A tutto questo – nel rispetto delle specificità dei singoli – si aggiungerà senza dubbio la necessità di maggiori sinergie tra i nostri Ce.Di., in un percorso di scala volte a contenere l’impatto ambientale complessivo.

Food Giugno 2021